“Manhattan Baby” (1982)


Manhattan Baby è un film del 1982, di Lucio Fulci. E’ l’ultimo horror diretto da Fulci per la “Fulvia Film” di Fabrizio De Angelis.


Trama:

In Egitto un archeologo americano profana la tomba di uno spirito del male, e per questo perde la vista. La figlia riceve in dono da una donna cieca un amuleto. Tornato a New York l’archeologo ritrova la vista, ma la bambina viene posseduta dalle forze del male. Dopo una serie di uccisioni e sparizioni misteriose l’archeologo si rivolge a un occultista, che esorcizza la bambina, a costo della propria vita. In Egitto la donna cieca regala a un’altra bambina lo stesso amuleto che aveva regalato alla figlia dell’archeologo.


Commento:

Uscito nel 1982, Manhattan Baby chiude l’era dei film horror di Fulci prodotti dalla “Fulvia Film”; in effetti la somiglianza con i titoli precedenti del regista, primo tra tutti E tu vivrai nel terrore: l’Aldilà!, è sotto gli occhi di tutti (qui sembra di assistere a un Aldilà ispirato al mistero della maledizione di Tutankhamon). Anche se i presupposti sono questi, la pellicola non è all’altezza dei migliori lavori di Fulci: quando correva l’anno 1982, si sa, il regista romano aveva già esaurito gran parte della sua genialità (nel giallo/thriller negli anni settanta, e nell’horror agli inizi degli ottanta) e la sua produzione era ormai in fase inevitabilmente calante. Tuttavia Manhattan Baby ha diversi motivi di interesse, che potrebbero aiutare i fan più attenti del regista romano a vederlo sotto nuovi punti di vista.

Innanzitutto, a differenza dei precedenti horror, in questo lavoro Fulci mette un po’ da parte lo splatter esagerato, suo punto di forza per antonomasia: sono poche le scene gore, anche se è effettivamente indimenticabile quella finale in cui l’antiquario Adrian Marcato (una citazione di Rosesmary’s Baby di Polanski, richiamato anche nel titolo del film) viene orribilmente dilaniato ed ucciso dai suoi uccelli impagliati, improvvisamente resuscitati. A questo livello di splatter tutto sommato modesto si accosta però – ed è questa soprattutto la novità – una trama che prende le distanze da quella tipica delle produzioni horror fulciane (incentrate perlopiù sul tema degli zombie), che pesca a piene mani da L’Esorcista (la scena iniziale con lo scavo archeologico, la bambina posseduta da un demone) e dall’immaginario legato ai misteri dell’Antico Egitto, ed in particolare alla maledizione di Tutankhamon.

Così, ora non sono dei morti viventi a causare il panico tra i membri della famigliola americana d’alta estrazione (tipica di ogni film fulciano del periodo), ma un atavico spirito del Male adorato dall’antico popolo egizio più di 5000 anni fa e risvegliatosi grazie ad un amuleto regalato alla bambina della famiglia (la piccola Brigitta Boccoli, poi diventata famosa per Domenica In, qui urlatrice provetta) da un’inquietante autoctona cieca (altra ossessione del regista). Anche se la trama si tinge così di tinte più fantascientifiche, il film rimane un tipico horror fulciano che sfrutta in modo non differente dai precedenti le solite intuizioni del regista (animali assassini – qui scorpioni, cobra e uccelli come detto sopra -, mutilazioni e smembramenti, luoghi misteriosi – la scena in cui un personaggio si trova improvvisamente nel nulla del deserto ricorda il finale dell’Aldilà). Anche la colonna sonora di Fabio Frizzi è presa quasi pari pari dall’Aldilà; la fotografia è gradevole e permette a Fulci di esibirsi nelle sue messe a fuoco repentine e nei soliti primi piani degli occhi dei protagonisti.


Video:
Trailer del film.


Valutazione: 67/100


Film collegati:

Influenze:

Film ispirati:

Film simili:

The Exorcist (1973)

…E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà (1981)


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Una risposta a ““Manhattan Baby” (1982)

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