“The Cheerleaders” (1973)


The Cheerleaders, diretto da Paul Glicker nel 1973, fu il primo di una serie di controversi film usciti negli anni Settanta che presentavano caratteristiche tipiche della commedia americana e del filone erotico, e che incentravano la propria trama sul tema delle cosiddette “ragazze pon-pon”, ovvero quel manipolo di belle fanciulle che, in ogni college statunitense che si rispetti, hanno il compito di incoraggiare e sostenere i membri della squadra di football della loro scuola con cori, balletti, e chi più ne ha più ne metta.

In The Cheerleaders (tradotto in italiano con il titolo aberrante La Pornopalla), il gruppetto delle ragazze pon-pon dell’Amorosa High School (tra le quali spiccano la maliziosa Brandy Woods e la verginella Stephanie Fondue) si trova di fronte un problema quando una di loro rimane incinta ed è così costretta a lasciare il team: per prendere il suo posto, viene scelta Jeannie (Stephanie Fondue, per l’appunto), l’unica ragazza vergine di tutto il college. La sua iniziazione consisterà nel fare la sua prima doccia da cheerleader nello spogliatoio dei ragazzi, i quali ovviamente accorrono infoiatissimi; si tratta di una scena a metà tra il rape-movie e le spensierate scene erotiche delle pellicole di Russ Meyer.

Sebbene spaventata dall’inizio della sua nuova vita da cheerleader, Jeannie ha una gran voglia di perdere la verginità. Contemporaneamente, il gruppetto delle ragazze pon pon studiano un diabolico piano per far vincere alla squadra di football del college il prossimo incontro: seducendo tutti i membri della squadra avversaria, faranno perdere loro le forze in vista del match tanto atteso (curioso notare come negli anni Settanta, a quanto emerge dal film, dei vigorosi ragazzotti di vent’anni si spompassero per giorni interi con così poco!): per questo organizzano, la sera prima della finale decisiva per l’assegnazione del trofeo, un’orgia a casa di una delle protagoniste.

The Cheerleaders propone un bel po’ di luoghi comuni che poi faranno strada nel genere: le ragazze pon pon sono tutte appetibili e disinibite, il custode della palestra è un guardone che spia le ragazzine attraverso un buco creato nella parete del loro spogliatoio (e come se non bastasse qui è anche il pusher della scuola), la giovane maestra di ginnastica ha tendenze lesbiche e segretamente brama più o meno tutte le sue allieve (e in una scena lo dimostra pure con i fatti), l’autista del pulmino se la fa con una delle ragazze mentre guida, i padri delle fanciulle sono così puritani con le loro figlie salvo poi saltare addosso alle loro coetanee non appena ne hanno l’occasione, e via dicendo.

The Cheerleaders è il classico film in cui la trama serve solo da contorno: è tutto un pretesto per inscenare situazioni a metà tra il comico e l’erotico, per creare in tal modo una specie di teen-movie nel quale lo spettatore si trova ora a sorridere per la caratterizzazione caricaturale di un personaggio che rappresenta uno stereotipo nel panorama americano di quegli anni, ora a sgranare gli occhi per godersi le pallide nudità (che in questa pellicola certo non mancano) delle fresche protagoniste.

La fotografia è all’altezza dell’importanza che in queste pellicole ha l’immagine: le forme acerbe e le espressioni a metà tra il malizioso e l’innocente delle protagoniste vengono enfatizzate da intelligenti primi piani lunghi qualche secondo e da un aspetto visivo che spesso pone in contrasto il candore della loro pelle con colori sgargianti (per lo più il rosso e il rosa acceso).

Probabilmente The Cheerleaders fu, oltre che l’apri-pista, anche il film migliore del suo genere. Ebbe tre seguiti, meno vivaci e meno controversi dell’opera prima: The Swinging Cheerleaders (Jack Hill, 1974), Revenge of the Cheerleaders (Richard Lerner, 1976) e The Great American Girl Robbery aka Cheerleaders’ Wild Weekend (Jeff Werner, 1979).

Curiosità:

  • Stephanie Fondue, quando venne scelta come protagonista del film, era una modella di nudi e quindi non si fece problemi ad apparire nuda in molte scene; a detta di Paul Glicker, era la più bella tra le ragazze che appaiono in The Cheerleaders.
  • I ragazzi che compongono la squadra di football dell’Amorosa High School erano veramente giocatori di football; essi erano così timidi che, prima di girare la scena dell’iniziazione di Jeannie, dovettero bere numerose birre per trovare il coraggio di apparire nudi, e comunque molti di loro girarono la scena suddetta indossando i boxer sotto gli asciugamani che gli avvolgevano le parti intime.
  • I Drink Your Blood (David E. Durston, 1970) è il film che appare sullo schermo durante la scena del cinema.

Video:

Qui sotto trovate il trailer di The Cheerleaders.


Valutazione: 6.2

1 Commento

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Una risposta a ““The Cheerleaders” (1973)

  1. RoyBatty

    Complimenti per l’ottima recensione di questo raro film. Le segnalo per completezza d’informazione che “The Cheeleaders” è uscito anche in Italia col titolo “La pornopalla”. Saluti

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