Archivi del mese: gennaio 2011

“Morirai a mezzanotte” (1986)


Morirai a mezzanotte (conosciuto all’estero come Midnight Horror) è un film del 1986, ambientato ad Ascoli Piceno, diretto da Lamberto Bava. Si può definire come una via di mezzo tra una pellicola horror-slasher (genere molto in voga a quel periodo) ed un giallo all’italiana fuori tempo massimo (gli anni d’oro del filone sono stati infatti i settanta). Dal filone slasher Lamberto Bava trae l’ispirazione per la figura del killer, apparentemente un criminale redivivo proveniente dal passato; dal filone giallo Bava ricava il colpo di scena finale con la rivelazione dell’assassino oltre ad alcuni trucchetti à la Argento. Niente di memorabile, in ogni caso. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in horror, italian giallo, mystery, slasher, thriller, trash

“Lo squartatore di New York” (1982)


Lo squartatore di New York è un film del 1982 diretto da Lucio Fulci, che segna il ritorno del regista romano alle atmosfere thrilling degli anni settanta (Una lucertola con la pelle di donna, Non si sevizia un paperino, Sette note in nero), momentaneamente abbandonate gli anni precedenti per dare ampio spazio alla sua vena horror-splatter (E tu vivrai nel terrore – l’Aldilà, Paura nella città dei morti viventi, Zombi 2). Il film è considerato uno dei gialli all’italiana più violenti della storia (accanto a titoli come I corpi presentano tracce di violenza carnale di Sergio Martino e Reazione a catena di Mario Bava), nonché il film più crudele e pessimista diretto da Fulci. Continua a leggere

3 commenti

Archiviato in drama, erotika, exploitation, italian giallo, mystery, slasher, splatter, thriller

“Non si sevizia un paperino” (1972)


Crescono, sentono lo stimolo della carne, cadono in braccio al peccato. Bisogna impedirglielo“.

Lucio Fulci dalla fine degli anni sessanta e durante diresse quattro gialli: il primo fu Una sull’altra (1969), al quale seguirono Una lucertola con la pelle di donna (1971), Non si sevizia un paperino (1972) e infine Sette note in nero (1977). Fulci si distinse dagli altri registi che si cimentarono con il giallo-thriller all’italiana per il suo stile cinematografico più onirico e cupo della media. Se l’elemento onirico la fa da padrone nel suo secondo e quarto giallo, l’elemento cupo e morboso è invece rilevantissimo nel terzo. Non si sevizia un paperino (conosciuto all’estero come Don’t torture a duckling), da molti critici considerato il suo capolavoro nonché uno dei film migliori del genere, è ambientato in un paesino retrogrado del Meridione e tratta temi come la superstizione, l’ignoranza, il peccato, la sessualità, il “doppio”, la violenza verso il diverso.

Continua a leggere

1 Commento

Archiviato in italian giallo, mystery, thriller

“L’uccello dalle piume di cristallo” (1970)


L’uccello dalle piume di cristallo (noto all’estero come The Bird with the Crystal Plumage o The Bird with the Glass Feathers) è il film con cui Dario Argento esordisce in modo autonomo alla direzione di un film. E’ uno dei film che più in assoluto codificarono le regole del genere del giallo all’italiana, di cui Argento fu uno dei maggiori esponenti. Il film diede inizio alla cosiddetta “trilogia degli animali”, che venne poi completata da Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio (1971); dopo la sua uscita, molti registi del filone giallo presero a inserire i più disparati nomi di animali nei titoli dei loro film. Il film è interamente girato a Roma, per lo più nel quartiere Flaminio.

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in italian giallo, mystery, thriller

“Gola profonda nera” (1976)


Gola profonda nera è un film del 1976 diretto dal regista romano Guido Zurli; si tratta della sua prima pellicola erotica. Il titolo altro non è che uno specchietto per le allodole: il film non è legato in nessuna maniera a Deep throat di Gerard Damiano (1972), né presenta in nessuna scena quanto promesso dal titolo.  Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in erotika, exploitation, trash

“Tenebre” (1982)


“L’impulso era diventato irresistibile. C’era una sola risposta alla furia che lo torturava. E così commise il suo primo assassinio. Aveva infranto il più profondo tabù e non si sentiva colpevole né provava ansia o paura, ma libertà. Ogni ostacolo umano, ogni umiliazione che gli sbarrava la strada, poteva essere spazzato via da questo semplice atto di annientamento: l’OMICIDIO.”

Tenebre (conosciuto all’estero come Tenebrae) è un film del 1982 diretto da Dario Argento, che segna il suo ritorno al giallo-thriller all’italiana (il suo ultimo lavoro del genere era stato Profondo rosso), momentaneamente accantonato negli anni precedenti a favore dell’horror (Suspiria nel 1977, Inferno nel 1980). E’ generalmente considerato dalla critica come l’ultimo film di un certo rilievo del filone giallo italiano, insieme aLo squartatore di New York di Lucio Fulci, dello stesso anno. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in italian giallo, splatter, thriller

“A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi…” (1972)


A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi… è un film diretto da Demofilo Fidani del 1972, girato e ambientato nella Roma degli anni settanta. Unica incursione del regista nel giallo-thriller all’italiana (il pubblico del cinema di genere lo ricorda maggiormente per i suoi spaghetti-western), il film ha acquisito col passare degli anni un’aura quasi mitica a causa della sua ardua reperibilità. In realtà si tratta di un prodotto non eccelso e lontano dagli apici del genere, che tuttavia si lascia guardare senza annoiare più di tanto. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in erotika, italian giallo, mystery, thriller

“Casa d’appuntamento” (1972)


Casa d’appuntamento (noto all’estero con l’accattivante titolo di French Sex Murders) è un giallo all’italiana del regista romano Ferdinando Merighi (che qui però usa lo pseudonimo di F. L. Morris), scritto insieme a Paolo Daniele, Marius Mattei e al mitico Dick Randall (che ne è anche il produttore). Il film è noto soprattutto per la presenza di un ispettore dalle fattezze che ricordano estremamente quelle del leggendario attore americano Humphrey Bogart. Continua a leggere

2 commenti

Archiviato in erotika, italian giallo, krimi, mystery, poliziesco, thriller

“Quante volte… quella notte” (1972)


Quante volte… quella notte è un film minore – nonché alquanto atipico – di Mario Bava. Il film è circondato da un alone di mistero: realizzato nel 1969, uscì solo tre anni più tardi (anche se wikipedia riporta addirittura il 1976 come anno di uscita). Inoltre in più di un fotogramma del film esso viene identificato con il titolo di Quattro volte… quella notte (titolo dal quale viene tradotto quello della versione inglese, chiamata appunto Four times… that night). Il soggetto e la sceneggiatura ad opera di Charles Ross e Mario Moroni oscillano tra il genere erotico e la commedia, mentre il finale tira in ballo la psicanalisi. Continua a leggere

1 Commento

Archiviato in comedy, erotika

“Dèmoni” (1985)


Dèmoni è un film horror-splatter italiano del 1985, opera principale di Lamberto Bava, figlio del grande maestro del genere (e non solo) Mario Bava. E’ considerato dalla critica e dal pubblico uno dei pezzi forti dell’horror italiano degli anni ottanta, ma in realtà appare più come un film noioso e per certi versi gratuito che come una pellicola da ricordare: probabilmente buona parte del suo successo deriva proprio dal fatto che il regista si preoccupa solo di mostrare sangue, violenza gratuita e scannamenti vari, per la gioia del pubblico. Il film ebbe un seguito, Dèmoni 2 – L’incubo ritorna, girato nel 1986 e diretto dallo stesso Lamberto Bava. Demoni 3 (1991), invece, è diretto da Umberto Lenzi e non ha niente a che vedere con la saga. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in horror, splatter, trash

“The Serpent and the Rainbow” (1988)


The Serpent and the Rainbow (nella versione italiana tradotto fedelmente come Il serpente e l’arcobaleno) è un film del 1988, diretto da Wes Craven e tratto dal romanzo omonimo di Wade Davis. Film atipico nella filmografia di Craven, esso si presenta come uno zombie-movie molto lontano dall’ondata post-Romero, trattando il fenomeno dello zombismo dal punto di vista storico-scientifico più che orrorifico-cinematografico. Comunque un buon prodotto, non memorabile ma in ogni caso dotato di un’atmosfera accattivante, di una buona fotografia quasi patinata e di una certa dose di visioni horror e di azione.

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in esotika, horror, thriller

“La banda del Gobbo” (1977)


La banda del Gobbo è un film poliziottesco del 1977 diretto da Umberto Lenzi. La vicenda è ambientata a Roma, e Lenzi si avvale della collaborazione di Tomas Milian – stavolta addirittura doppia, dal momento che interpreta sia il Gobbo – resuscitato dopo la morte avvenuta nel finale di Roma a mano armata – sia suo fratello gemello Er Monezza – già apparso in Il trucido e lo sbirro dello stesso Lenzi (1976) e in La banda del trucido di Stelvio Massi (1977), e destinato ad apparire una terza volta in Il lupo e l’agnello di Francesco Massaro (1980). Il film è ambientato a Roma come tutti i precedenti con Er Monnezza e/o il Gobbo. Continua a leggere

1 Commento

Archiviato in action, crime, drama, poliziesco, poliziottesco, trash

“La mala ordina” (1972)


“L’uccellino è volato via. E vola, e vola. E chissà dove sta volando!”

Dopo un’iniziale parentesi di pellicole noir, il regista pugliese Fernando Di Leo ritornò ad interessarsi del genere con i suoi film più riusciti, raggruppati nella cosiddetta “trilogia del milieu” – Milano calibro 9 (1972), La mala ordina (1972), Il boss (1973). Nonostante la recente rivalutazioni di tutti e tre i titoli, che sono stati elevati col tempo a stato di cult movies, in particolare La mala ordina saltò negli ultimi anni agli onori della cronaca perché il regista americano Quentin Tarantino lo definì uno dei suoi film preferiti, nonché la sua maggiore fonte di ispirazione per il suo Pulp fiction (1994). La mala ordina è infatti senza dubbio uno dei migliori film noir/poliziotteschi italiani (e non solo).

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in action, crime, drama, noir, poliziesco, poliziottesco

“Delitto a Porta Romana” (1980)


Delitto a Porta Romana è un film del 1980, diretto dal regista Bruno Corbucci. E’ il settimo film della saga di Nico Giraldi, poliziotto romano di borgata interpretato da Tomas Milian; i precedenti sono Squadra antifurto (1976), Squadra antiscippo (1976), Squadra antitruffa (1977)Squadra antimafia (1978), Squadra antigangsters (1979), Assassinio sul Tevere (1979) e i successivi sono Delitto al ristorante cinese (1981), Delitto sull’autostrada (1982), Delitto in Formula Uno (1984), Delitto al Blue Gay (1984). Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in italian comedy, poliziottesco, trash

“Roma a mano armata” (1976)


“Ah La Pira Galeazzo: siccome nun c’ho na lira, t’attacchi ar cazzo!”

Roma a mano armata è un film poliziottesco del 1976 diretto da Umberto Lenzi, che segue ad altre pellicole dello stesso filone che il regista toscano produsse negli anni precedenti – Milano rovente (1972), Milano odia: la polizia non può sparare (1974), L’uomo della strada fa giustizia e Il giustiziere sfida la città (1975) – e che fu seguite da altre. E’ considerato uno dei lavori più apprezzabili di Lenzi nel genere. Vede contrapposti Maurizio Merli nel ruolo del commissario integerrimo e giustizialista e Tomas Milian nei panni del “Gobbo”, un temibile criminale della malavita romana soprannominato così a causa della sua vistosa gobba. La sceneggiatura è scritta da Dardano Sacchetti. Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in action, crime, poliziesco, poliziottesco, thriller, trash

“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1970)


“L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite, l’uso della libertà che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. Noi siamo a guardia della legge, che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata: ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!”

Grazie al film Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, prodotto nel 1970, Elio Petri raggiunse uno dei massimi apici del cinema italiano di sempre, realizzando quello che senza ombra di dubbio è il miglior film del filone political thriller italiano degli anni sessanta-settanta. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è il primo capitolo di un’ideale trilogia, proseguita con La classe operaia va in paradiso (1971) e La proprietà non è più un furto (1973), frutto della collaborazione con lo sceneggiatore Ugo Pirro: il primo capitolo rappresenta una riflessione sulla “nevrosi del potere”, il secondo su quella “del lavoro”, il terzo su quella “della proprietà”. Senza mezzi termini, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è un vero e proprio capolavoro – sia artistico che concettuale – del cinema italiano, e non solo del filone poliziesco, per i suoi notevoli contenuti e per gli spunti sociopolitici la cui visione è in grado di suscitare nella mente dello spettatore.

Continua a leggere

3 commenti

Archiviato in political thriller, poliziesco, sociopolitical

“Il trucido e lo sbirro” (1976)


Il trucido e lo sbirro è un film prodotto da Umberto Lenzi nel 1976, a metà tra la commedia e il poliziottesco; così, dopo alcuni film poliziotteschi/polizieschi dai toni un po’ più seri (Milano rovente, Milano odia: la polizia non può sparare, Roma a mano armata) Lenzi dirotta ora il genere al confine con la commedia popolare. E’ il primo film in cui Tomas Milian veste i panni di Sergio Marazzi alias Er Monnezza, ladruncolo di borgata dalla facile battuta volgare; apparirà successivamente anche in La banda del trucido (Stelvio Massi, 1973), La banda del Gobbo (Umberto Lenzi, 1977) e Il lupo e l’agnello (Francesco Massaro, 1980). Altri attori di rilievo in Il trucido e lo sbirro sono Claudio Cassinelli, nella parte appunto dello sbirro (o meglio, del commissario di polizia) e Henry Silva, che se in Milano odia: la polizia non può sparare (1973) interpretava il commissario di polizia qui lo troviamo invece nel ruolo opposto di malvivente sequestratore.

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in action, crime, italian comedy, poliziottesco, trash

“Il fiume del grande caimano” (1979)


Realizzato nel 1979, Il fiume del grande caimano chiude la trilogia horror-adventure di Sergio Martino, iniziata con La montagna del dio cannibale (1978) e proseguita con L’isola degli uomini pesce (1979). Fa idealmente parte di quel filone che si sviluppò in Italia negli anni settanta che vide diversi registi (Ruggero Deodato, Umberto Lenzi, Joe D’Amato) mischiare l’horror b-movie/splatter con i film d’avventura, spesso sfociando nel genere cannibal (ma qui di cannibali non c’è nemmeno l’ombra).

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in adventure, esotika, horror, monster/beast, trash

“La polizia accusa: il servizio segreto uccide” (1975)


La polizia accusa: il servizio segreto uccide è il secondo poliziottesco diretto da Sergio Martino (il primo fu Milano trema: la polizia vuole giustizia, 1973). Uscì nelle sale nel 1975; nello stesso anno Martino diresse altri due film dello stesso filone, La città gioca d’azzardo e Morte sospetta di una minorenne. Sebbene il film in sé non sia affatto male, sia a livello di plot e sceneggiatura, sia a livello di azione, dà un po’ l’impressione di soffrire il confronto con il precedente Milano trema: la polizia vuole giustizia, al quale è molto debitore sotto svariati aspetti. La prima parte del film è un po’ lenta, ma la mezz’ora finale assicura un’azione frenetica e un finale mozzafiato.

Continua a leggere

Lascia un commento

Archiviato in action, crime, drama, political thriller, poliziesco, poliziottesco, sociopolitical

“La notte che Evelyn uscì dalla tomba” (1971)


Il regista leccese Emilio Paolo Miraglia produsse, a cavallo tra gli anni sessanta e gli anni settanta, sei film; i suoi due lavori più famosi (La notte che Evelyn uscì dalla tomba, 1971; La dama rossa uccide sette volte, 1972) vennero considerati dalla critica del tempo innovativi perché mischiarono elementi del filone horror gotico, molto in voga negli anni sessanta, con elementi del più giovane filone giallo. Purtroppo questa operazione di collage non riuscì pienamente, e se La dama rossa uccide sette volte riesce almeno a conquistarsi un’ampia sufficienza, il primo esperimento (La notte che Evelyn uscì dalla tomba) fallì il bersaglio: esso si presenta infatti come una versione confusionaria di Il rosso segno della follia (Mario Bava, 1970), svuotata dell’elemento horror-sovrannaturale solo nella scena finale, che appare agli occhi dello spettatore più navigato in entrambi i generi immotivato ed implausibile, fatto unicamente per strizzare l’occhio alla nuova moda cinematografica di nicchia.

Continua a leggere

3 commenti

Archiviato in erotika, gothic, horror, italian giallo, mystery, psychological thriller