Il regista romano Joe D’Amato (nome d’arte di Aristide Massaccesi) è noto al pubblico horror per aver girato, a cavallo tra i decenni settanta e ottanta, tre titoli di fondamentale importanza per il genere, se non altro per l’estremizzazione della morbosità e dell’efferatezza di alcune scene che lo inserirono di diritto nel novero dei registi horror italiani più estremi. Il primo di questi tre film, Buio Omega (1979), narrava di un necrofilo psicopatico; il secondo, Antropophagus (1980), di un cannibale col volto deturpato; il terzo, Rosso sangue (1981), di un assassino impossibile da ferire. Proprio Antropophagus è considerato dalla critica il suo film più estremo, grazie ad un paio di scene cult che compensano in qualche modo una trama scarna e per molti versi mediocre. Continua a leggere →