Il regista leccese Emilio Paolo Miraglia produsse, a cavallo tra gli anni sessanta e gli anni settanta, sei film; i suoi due lavori più famosi (La notte che Evelyn uscì dalla tomba, 1971; La dama rossa uccide sette volte, 1972) vennero considerati dalla critica del tempo innovativi perché mischiarono elementi del filone horror gotico, molto in voga negli anni sessanta, con elementi del più giovane filone giallo. Purtroppo questa operazione di collage non riuscì pienamente, e se La dama rossa uccide sette volte riesce almeno a conquistarsi un’ampia sufficienza, il primo esperimento (La notte che Evelyn uscì dalla tomba) fallì il bersaglio: esso si presenta infatti come una versione confusionaria di Il rosso segno della follia (Mario Bava, 1970), svuotata dell’elemento horror-sovrannaturale solo nella scena finale, che appare agli occhi dello spettatore più navigato in entrambi i generi immotivato ed implausibile, fatto unicamente per strizzare l’occhio alla nuova moda cinematografica di nicchia.
Continua a leggere →
Archiviato in erotika, gothic, horror, italian giallo, mystery, psychological thriller
Con tag alienazione, cospirazione, fantasma, omicidio, pazzia, tomba, tradimento, trauma