“Phantasm” (1979)


Phantasm (uscito in Italia con il titolo Fantasmi) è uno dei primi film realizzati dal regista americano Don Coscarelli, allora ventenne, che su questa pellicola e sui vari seguiti fonderà la sua carriera. Tipico film horror di fine anni settanta, in realtà c’entra ben poco con i “fantasmi” di cui si parla nel titolo, essendo una specie di incubo stralunato di un ragazzino che non riesce a superare il trauma della morte. Non particolarmente riuscito e a tratti noioso, ma ha dei buoni momenti.


Trama:

Mike (A. Michael Baldwin) è un ragazzino che ha da poco perso i suoi genitori e teme che anche il fratello maggiore Jody (Bill Thornbury), come sua volontà, lo lasci presto per trasferirsi altrove. Per questa sua fobia, Mike segue Jody ovunque. Una sera, un amico di Jodie muore e da lì a pochi giorni viene celebrato il funerale. Al cimitero di Morningside, dove la funzione si svolge, Mike vede un uomo incredibilmente alto (Angus Scrimm) – chiamato Tall Man nell’edizione originale – dissotterrare la bara e portarla via su un’auto funebre.

Incuriosito, Mike si introduce di nascosto nottetempo nel cimitero e scopre il terrificante segreto dell’uomo alto: costui sta trasformando i cadaveri in zombie-nani, per portarli attraverso una porta spazio-temporale in un altro luogo e utilizzarli come schiavi. Jody inizialmente non gli crede, ma quando Mike gli porta un dito amputato al Tall Man grondante sangue giallo capisce che qualcosa non quadra.

Mike, Jody e il loro amico Reggie (Reggie Bannister) decidono di fermare l’orrore. Dopo una serie di inquietanti avvenimenti e di scontri, i due fratelli riescono ad attirare il Tall Man in una trappola e a farlo sprofondare sotto terra. A questo punto però Mike si sveglia e si accorge che era tutto un brutto sogno, provocato dal trauma per la morte dei genitori e – si scopre improvvisamente – anche del fratello Jody. Tutto sembra finito, ma Mike si alza dal letto e vede il Tall Man riflesso in uno specchio, che di colpo viene infranto da alcune mani che lo afferrano e lo trascinano in un varco buio oltre lo specchio rotto.


Commento:

Sebbene per molti amanti dell’horror più stralunato (fantascientifico è dir poco) Phantasm è da considerarsi come un cult movie del genere, personalmente lo trovo un po’ troppo caotico sia nella trama che nella realizzazione. Fin dall’inizio non si capisce bene come Coscarelli intenda pianificare il film: ci mostra questo assassinio di un ragazzo da parte di una ragazza con la quale si trovava nottetempo in un prato ma poi non si capisce se l’omicidio sia realmente avvenuto o se egli sia semplicemente morto per cause naturali, e di conseguenza l’omicidio potrebbe essere la prima scena del sogno di Mike (ma non aveva iniziato a sognare proprio dopo il funerale? Mistero).

Poi il film si trascina nel caos narrativo più assoluto, facendo entrare in gioco il villain principale, un Tall Man che comunque si rivela essere il personaggio meglio riuscito del film, una schiera di zombie-nani al suo seguito, un’inquietante nonna medium, un dito mozzato che si trasforma in un bizzarro esserino peloso dagli occhi rossi e delle sfere metalliche che volano e succhiano il cervello alle sfortunate vittime. Lo spettatore in pratica viene sballottato attraverso una serie di scene stralunate (che trovano l’unica giustificazione nella spiegazione finale del sogno di Mike) che vengono unite alla meno peggio tra loro da una serie di sequenze in cui Mike racconta quello che gli sta accadendo al fratello Jody.

Interessante l’idea finale che riduce tutta la narrazione ad una spiegazione irrazionale del trauma post-morte dei genitori e del fratello da parte di Mike, ma ancora una volta l’ultima scena ribalta tutto e non ci fa capire in che senso interpretare quanto visto. Si ha come l’idea come Phantasm sia più pensato come un esercizio di stile che come un film dotato di una logica intrinseca e capace di reggersi sul suo soggetto senza le scene cult che presenta (l’attacco delle sfere volanti, il dito mozzato, la trasformazione di quest’ultimo nel mostriciattolo), che appaiono comunque poco legate tra loro nonché discretamente trash/weird.

A Coscarelli bisogna riconoscere comunque una certa inventiva, visto che al momento della realizzazione aveva solo 20 anni, e una certa attenuante riguardo gli attori (che sono tutti suoi amici e quindi comparse). Un altro punto positivo è il tentativo riuscito di far passare anche visivamente il film come una visione onirica del protagonista, visto il largo utilizzo di luci al neon (per lo più blu, ma anche rosse) e nubi di fumo, che danno forza alla narrazione slegata e stralunata (che quindi è da considerarsi contemporaneamente sia come un fattore positivo che come uno negativo, poi quale prevalga dipende esclusivamente dall’attitudine e dal gusto dello spettatore).

Discreta ma a dir poco monotona la colonna sonora, che ricorda abbastanza quella di Halloween (John Carpenter, 1978). A conti fatti un film come Phantasm è difficile da bocciare in toto e da definire una schifezza, ma sta di fatto che a livello di soggetto e di sceneggiatura appare davvero troppo campato per aria e proprio per questo in molti tratti rischia di essere noioso. E’ anche vero che le scene riuscite ci sono e non sono neanche pochissime e che il duplice finale in qualche modo riabilita la visione, ma come già detto il giudizio finale dipende davvero tanto dal gusto dello spettatore. Consigliato agli amanti dell’horror americano tra fine anni settanta e inizio ottanta (con tutti i pro e i contro che ne conseguono) e soprattutto a coloro che vanno in cerca di b-movie horror con una buona dose di weird.


Video:
Trailer del film.


Valutazione: 60/100


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