Archivi tag: morte

“Manhattan Baby” (1982)


Manhattan Baby è un film del 1982, di Lucio Fulci. E’ l’ultimo horror diretto da Fulci per la “Fulvia Film” di Fabrizio De Angelis. Continua a leggere

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“Mondo Cane” (1962)


Mondo Cane è un film documentario del 1962, diretto da Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi. Sebbene il primo vero mondo-movie sia stato Europa di notte (1959, Blasetti/Jacopetti), Mondo cane è considerato il capostipite di questo filone cinematografico di documentari sensazionalisti, volto a impressionare il pubblico mostrando usi e costumi insoliti, stravaganti e grotteschi delle etnie di tutto il mondo. Continua a leggere

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“Il Corpo” (1974)


Il Corpo è un film del 1974, diretto da Luigi Scattini. Continua a leggere

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“The 4th Floor” (1999)


The 4th Floor (conosciuto in Italia con il titolo Il mistero del quarto piano) è un film del 1999, scritto e diretto da Josh Klausner. E’ fortemente ispirato da Le Locataire (1976), uno dei capolavori del polacco Roman Polanski. Pur non potendo ovviamente competere con la pellicola ispiratrice, The 4th Floor si distingue comunque nel panorama thriller/horror degli ultimi anni grazie ad un cast d’eccezione (Juliette Levis, William Hurt, Tobin Bell) e alle sue atmosfere opprimenti e claustrofobiche. Continua a leggere

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“Pensione Paura” (1978)


“Dove sarai tu adesso? Il cielo è grande e io lo guardo sempre, ma non ti vedo mai…”  Continua a leggere

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“The little girl who lives down the lane” (1976)


Il loro gioco è fingere. Sai, consiste nel fare finta di vivere senza vivere veramente. Se stessi a sentire loro, sarei come loro.

The little girl who lives down the lane (conosciuto in Italia come Quella strana ragazza che abita in fondo al viale) è un film del 1976, diretto da Nicolas Gessner, basato su un racconto di Laird Koenig pubblicato nel 1974. Il film, che è considerato un cult movie anche e soprattutto grazie all’interpretazione mozzafiato di una Jodie Foster allora solo quattordicenne, unisce elementi drammatici e romantici, oltre a inglobare nella trama situazioni del genere giallo e thriller. Continua a leggere

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“Il profumo della signora in nero” (1974)


“In un Paese delle Meraviglie essi giacciono,
Sognando mentre i giorni passano,
Sognando mentre le estati muoiono;
Eternamente scivolando lungo la corrente
indugiando nell’aureo bagliore…
Che cos’è la vita se non un sogno?”

Il profumo della signora in  nero (conosciuto all’estero con il titolo The Perfume of the Lady in Black) è il primo film di Francesco Barilli, scritto con Massimo D’Avak ed uscito nel 1974. Pesantemente influenzato dal cinema visionario di Roman Polanski (Repulsion ma soprattutto Rosemary’s Baby), il film si inserisce nel filone dell’horror/thriller all’italiana, e precisamente nel sotto-genere del thriller cospirazionistico (La corta notte delle bambole di vetro – Aldo Lado, 1971, Tutti i colori del buio – Sergio Martino, 1972). Continua a leggere

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“Oedipus Orca” (1977)




Oedipus Orca è un film di Eriprando Visconti, nipote del ben più noto Luchino, uscito nel 1977. E’ il seguito di La Orca, suo film dell’anno precedente: laddove esso terminava con la liberazione di Alice, precedentemente sequestrata da una banda di giovani criminali, Oedipus Orca narra la ricongiunzione della ragazza alla sua famiglia dopo il ritorno a casa. Continua a leggere

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“El Topo” (1970)


“You are seven years old. You are a man.
Bury your first toy and your mother’s picture.”

El Topo (in spagnolo: “la talpa”) è un film del 1970, diretto scritto ed interpretato dall’attore e regista cileno Alejandro Jodorowsky. Impregnato di surrealismo, di simbolismo cristiano e di filosofia orientale, il film è considerato un vero e proprio cult movie dagli appassionati di cinema underground. E’ anche considerato il primo western surrealista. Continua a leggere

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“Voices” (1973)


“Tanta gente muore nella nebbia.”

Voices (conosciuto in Italia con il titolo per il cinema E se oggi… fosse già domani? e le alternative televisive Presenze e Strani fenomeni) è un film del 1973, diretto dall’inglese Kevin Billington. Si inserisce nel filone, molto in voga negli anni settanta, dei ghost movies. Continua a leggere

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“The Keep” (1983)


The Keep (uscito in Italia con il titolo La Fortezza) è un film del 1983, diretto da Michael Mann, ispirato al romanzo di F. Paul Wilson. Mann azzecca l’inizio e le atmosfere, ma ben presto dimostra i suoi limiti e la pellicola si trascina prevedibile. Belle comunque le immagini e sensazionale la colonna sonora dei Tangerine Dream. Continua a leggere

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“The Rite” (2011)


The Rite (uscito in Italia come Il rito) è un film del 2011, diretto dal regista svedese Mikael Håfström (autore di 1408, uscito nel 2007). Il film è tratto dal libro Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi del giornalista Matt Baglio, ispirato a vicende che l’autore dichiara essere realmente accadute. Film scarso e per nulla originale, del quale solo gli amanti del filone satanico-demoniaco potrebbero trovare qualche interesse nella sua visione, The Rite è un blockbuster da popcorn più che un film horror, quale pretende di essere. Continua a leggere

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“The Holy Mountain” (1973)


Ora voi siete un cuore vuoto, pronto a ricevere la vostra vera essenza, la vostra perfezione, il vostro nuovo corpo che è l’Universo, l’opera di Dio. Voi rinascerete, sarete reali. Sarete vostro padre, vostra madre, vostro figlio, la vostra perfezione. Aprite gli occhi. Siete la terra, siete il verde, siete l’azzurro, siete gli altri! Siete l’essenza.

The Holy Mountain (conosciuto nei paesi latini come La Montaña Sagrada e in Italia con il titolo di La Montagna Sacra) è un film del 1973 di Alejandro Jodorowsky. Di produzione messicana/americana, è il suo terzo film, successivo a Fando y Lis (1968) e El Topo (1969). Capolavoro assoluto dell’opera jodorowskiana nonché apice del suo eclettismo visivo, The Holy Mountain è una pellicola sperimentale, surrealista e dissacrante del mondo moderno, presentando forti connotazioni anticapitaliste e anticlericali. Continua a leggere

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“Phantasm” (1979)


Phantasm (uscito in Italia con il titolo Fantasmi) è uno dei primi film realizzati dal regista americano Don Coscarelli, allora ventenne, che su questa pellicola e sui vari seguiti fonderà la sua carriera. Tipico film horror di fine anni settanta, in realtà c’entra ben poco con i “fantasmi” di cui si parla nel titolo, essendo una specie di incubo stralunato di un ragazzino che non riesce a superare il trauma della morte. Non particolarmente riuscito e a tratti noioso, ma ha dei buoni momenti.

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“Addio Ultimo Uomo” (1978)


Addio Ultimo Uomo è un documentario del genere mondo a cura di Angelo e Alfredo Castiglioni. Lo scopo dei due registi è creare un parallelismo tra le usanze delle tribù indigeni delle zone vergini dell’Africa, che hanno mantenuto nei secoli gli usi e i costumi dei loro antenati primitivi, e quelle dell’uomo occidentale. Coerentemente con larga parte della produzione del genere mondo il messaggio finale del documentario è quello di mostrare come le usanze degli indigeni africane, considerate a pelle barbare dall’uomo occidentale, risultino in tutto e per tutto simili – e spesso persino meno biasimevoli – di quelle dello stesso uomo che si definisce civilizzato. Continua a leggere

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“A l’Intérieur” (2007)


A l’Intérieur di Alexandre Bustillo (Inside nella versione statunitense, mai uscito nelle sale cinematografiche in Italia). Fa parte dell’ondata dell’horror-splatter estremo francese, che negli ultimi anni ha sfornato titoli come Haute Tension, Martyrs, Frontiers. Presentato al Festival di Cannes 2007, ha provocato una reazione estrema nella giuria, che ha lasciato la sala a metà proiezione, mentre la critica cinematografica si è divisa tra buone recensioni e critiche negative per la violenza eccessiva e scioccante. Continua a leggere

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“In Nome del Popolo Italiano” (1971)


Realizzando In Nome del Popolo Italiano nel lontano 1971, Dino Risi realizzò uno dei migliori film nostrani di denuncia politico-sociale. Erano anni densi di pellicole che descrivevano al meglio lo stato imperante ovunque, da Milano a Roma, di tensione per i cosiddetti anni di piombo e di disgusto per la corruzione sempre crescente. In Nome del Popolo Italiano, grazie ad una brillantissima sceneggiatura e all’interpretazione straordinaria di due “mostri sacri” del cinema nostrano quali Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, si colloca di diritto, accanto alle migliori pellicole di Pasolini, Fellini e Volontè, nell’olimpo del cinema italiano di denuncia. Continua a leggere

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“Il Giardino delle Delizie” (1967)


Con il suo primo lungometraggio Il Giardino delle Delizie (conosciuto all’estero come Garden of Delights) il regista bresciano Silvano Agosti fece subito centro: realizzò un film maturo, fortemente influenzato da Bergman e dalla nouvelle vague francese, mantenendo comunque uno stile personale, non di mero richiamo delle grandi influenze a cui la sua idea di cinema si appellava. Lo stesso Bergman, il maestro, incoraggiò Agosti, l’allievo, a continuare a produrre film quando quest’ultimo era ormai quasi deciso a smettere, a causa della barbara censura italiana (o meglio, del Vaticano) che era stata applicata alla sua opera prima (quasi 20 minuti di scene tagliate). Continua a leggere

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“Don’t look now” (1973)


Don’t Look Now (il cui titolo italiano, A Venezia… un dicembre rosso shocking, risulta per una volta più incisivo di quello originale) è un film di Nicolas Roeg, ispirato ad un racconto di Daphne Du Maurier. Sebbene fortemente influenzato dal filone giallos italiano del decennio precedente, il film presenta un’apprezzabile originalità mischiando elementi classici del genere (il trauma, la coppia che si trasferisce in un’altra città, i delitti e il finale shocking) ad espedienti narrativi raramente utilizzati dai registi nostrani, quali l’analisi parapsicologica del demone della depressione e una possibile lettura alternativa del film rintracciabile appunto tramite l’indagine psicologica, irrazionale ed onirica della mente del protagonista, che si muove all’interno del film come un fantasma tra le vie sinistre di una Venezia rarefatta e decadente. Con queste intuizioni, Roeg anticipa di qualche anno gli incubi onirici di Argento e Lynch. Continua a leggere

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