“Buio Omega” (1979)


Nemmeno la morte potrà separarci.

Buio Omega (rieditato nel 1987 con il titolo In quella casa… Buio omega, ed inoltre noto all’estero come Beyond the Darkness, Buried Alive e Blue Holocaust) è un film horror del 1979, diretto da Joe D’Amato (alias Aristide Massaccesi). Il soggetto è preso da Il terzo occhio di Giacomo Guerrini (1966). E’ uno dei film più noti a trattare il tema della necrofilia: ad esso si ispirerà in parte Macabro (1980) di Lamberto Bava.


Trama:

Francesco, un orfano erede di una villa e di altre proprietà, vive con l’equivoca governante Iris che, decisa a diventare padrona, lo coccola nonostante che il giovane sia fidanzato con Anna. Morta la stessa per una malattia di cuore, Francesco ne trafuga il cadavere e la imbalsama. Tuttavia, mentre sta tornando a casa, offre un passaggio a Kelly che scopre il cadavere imbalsamato di Anna, reagisce violentemente e viene uccisa. Iris in tutto questo sta dalla parte di Francesco che soccorre in un caso analogo, quando il ragazzo torna a casa con una ragazza incontrata nel parco e soccorsa a causa di una storta dal piede. Grazie alla prontezza di reazioni di Iris, Francesco evita le indagini della polizia; ma nel frattempo delle indagini private vengono portate avanti da Cossuto, un impresario funebre che ha notato le stranezze del giovane sin dal funerale di Anna.


Commento:

Film che definire estremo è poco, Buio Omega contribuisce, insieme ad Antropophagus (1985), a consegnare ad Aristide Massaccesi (alias Joe D’Amato) un posto di tutto rispetto nell’olimpo del cinema horror italiano. Buio Omega in realtà non è un horror puro: la trama – ispirata a lunghi tratti a Il terzo occhio (Giacomo Guerrini, 1966), ma con reminiscenze di Psycho (Alfred Hitchcock, 1960) – racconta di una storia d’amore morbosa e disperata, che si svolge in una villa decadente nei pressi di Bressanone, in Trentino Alto Adige. La vittima sventurata (ma a sua volta anche il carnefice) della vicenda è un giovane con problemi psichici che, dopo la morte della fidanzata (a causa di strani riti voodoo orditi dalla governante Iris, segretamente innamorata di lui fin da quando era un bambino), impazzisce definitivamente: impagliato il cadavere, sarà spinto a uccidere qualunque donne gli capiti a tiro, con la complicità della stessa Iris che lo vuole solo per sé.

Come si capisce facilmente dalla trama, Buio Omega denota chiaramente la poetica tipica del Massaccesi, tutta incentrata sull’exploitation a costo di cadere spudoratamente nel trash. E infatti, così come avverrà l’anno successivo in Antropophagus, le scene più memorabili del film – scioccanti al punto di far passare in secondo piano una narrazione inverosimile e delle interpretazioni spesso risibili – sono dei veri e proprio deliri splatter, destinati a rimanere a lungo negli occhi scioccati dello spettatore. Celeberrima la scena dell’autopsia della fidanzata, impreziosita da effetti speciali da urlo e realizzata con una quantità infinita di frattaglie di animale, che si conclude con Francesco che addenta il cuore ancora sanguinante dell’amata defunta.

Vomitevole la scena in cui la governante, mangiando in modo disgustoso, ricorda al protagonista i resti di una malcapitata imbattutasi per puro caso nella villa degli orrori e (nella scena precedente) fatti a pezzi e sciolta nell’acido nella vasca da bagno della magione. E in più: unghie strappate con una tenaglia, un occhio deorbitato, Francesco che si porta a letto una giovane che fa jogging e per eccitarsi scopre il cadavere dell’amata steso nel letto a fianco. Inutile precisare che si tratta di scene molto forti (e anche ben realizzate a livello di effetti speciali) e che quindi la visione è sconsigliata ai deboli di stomaco. Gli amanti dell’horror estremo nostrano ovviamente apprezzano senza se e senza ma. Si noti come la morte viene trattata in modo freddo e distaccato: essa è un fattore ineluttabile, destinata ad avvenire scena dopo scena, e nessuno dei personaggi può fare alcunché per evitarla.

Ambivalente la prova degli attori principali: Canter nei panni del protagonista con tare mentali appare costantemente assente (sguardo vacuo, bocca socchiusa, andatura lenta) ma è capace di scatti di pazzia indescrivibili; la Stoppi nel ruolo della governante (il personaggio più interessante del film) si distingue perfettamente per l’avidità e per il freddo calcolo con cui svolge i suoi crimini, anche se spesso il suo personaggio può sembrare esagerato; la Monreale è presente sia nella parte dell’amata defunta del protagonista che in quella (nell’ultima parte della pellicola) della sorella identica – ed è presente nell’ultima (cultissima, ma sotto un certo punto di vista anche imbarazzante) scena conclusiva. Tra gli altri attori, indimenticabile la trashissima famiglia della governante, che appare nella scena in cui la medesima organizza un cenone (con tanto di maialino al forno) per festeggiare il suo imminente matrimonio con l’ormai plagiato Francesco.

Tra i punti a favore ci sono la location (sia il paesino di montagna in cui tutto è permeato da un silenzio sonnacchioso e da un’imminente senso di morte, sia la villa decadente, una delle magioni più inquietanti del cinema horror nostrano – e non solo) sia la musica dei Goblin che contribuisce non poco a rendere il ritmo più serrato. Tra le pecche l’assoluta inverosimiglianza della vicenda, inevitabile per la poetica che porta avanti il Massaccesi in pellicole come questa, e un’esagerata affettazione che si riscontra pressoché dall’inizio alla fine della pellicola (per questo Buio Omega può apparire quasi come una “fiaba nera”). In definitiva è un film molto difficile da guidicare: eccessivamente trash ed inverosimile ma anche estremo nel suo genere e a modo suo visionario. Senza dubbio rimane un must per gli amanti del cinema b-movie italiano, una di quelle pellicole che – ahimè – al giorno d’oggi si possono a malapena immaginare.


Video:

Trailer del film.


Valutazione: 72/100


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Influenze:

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1 Commento

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Una risposta a ““Buio Omega” (1979)

  1. passoaprendertistasera

    Primo film che ho visto del grande D’Amato e forse anche il piu bello…mi tocca rivedermelo

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