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“Mondo Cane” (1962)


Mondo Cane è un film documentario del 1962, diretto da Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi. Sebbene il primo vero mondo-movie sia stato Europa di notte (1959, Blasetti/Jacopetti), Mondo cane è considerato il capostipite di questo filone cinematografico di documentari sensazionalisti, volto a impressionare il pubblico mostrando usi e costumi insoliti, stravaganti e grotteschi delle etnie di tutto il mondo. Continua a leggere

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“Cannibal Ferox” (1981)


Sono stata una stupida a cercare fuori da New York le motivazioni del cannibalismo. Proprio noi, che vantiamo una civiltà superiore, siamo i responsabili della loro ferocia.

Cannibal Ferox è un film del 1981, diretto da Umberto Lenzi. Si tratta del suo terzo contributo al filone cannibal, avendo diretto Il paese del sesso selvaggio nel 1972 e Mangiati vivi! nel 1980. Continua a leggere

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“Il paese del sesso selvaggio” (1972)


Il paese del sesso selvaggio (noto all’estero con i titoli Man from the Deep River e Sacrifice!) è un film diretto da Umberto Lenzi e scritto da Francesco Barilli e Massimo D’Avak (anche se l’autrice del soggetto è Emanuelle Arsan, inventrice dell’omonima eroina cinematografica del filone esotico). Uscito nel 1972, è considerato l’iniziatore del filone cannibal. Continua a leggere

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“The little girl who lives down the lane” (1976)


Il loro gioco è fingere. Sai, consiste nel fare finta di vivere senza vivere veramente. Se stessi a sentire loro, sarei come loro.

The little girl who lives down the lane (conosciuto in Italia come Quella strana ragazza che abita in fondo al viale) è un film del 1976, diretto da Nicolas Gessner, basato su un racconto di Laird Koenig pubblicato nel 1974. Il film, che è considerato un cult movie anche e soprattutto grazie all’interpretazione mozzafiato di una Jodie Foster allora solo quattordicenne, unisce elementi drammatici e romantici, oltre a inglobare nella trama situazioni del genere giallo e thriller. Continua a leggere

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“Oedipus Orca” (1977)




Oedipus Orca è un film di Eriprando Visconti, nipote del ben più noto Luchino, uscito nel 1977. E’ il seguito di La Orca, suo film dell’anno precedente: laddove esso terminava con la liberazione di Alice, precedentemente sequestrata da una banda di giovani criminali, Oedipus Orca narra la ricongiunzione della ragazza alla sua famiglia dopo il ritorno a casa. Continua a leggere

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“The Hills Have Eyes” (1977)


The Hills Have Eyes (uscito in Italia come Le colline hanno gli occhi) è un film del 1977, diretto da Wes Craven, ispirato in parte alla leggenda di Sawney Bean. Nel 1985 uscì il seguito, The Hills Have Eyes Part II, sempre diretto da Craven; mentre nel 2006 Alexandre Aja diresse egregiamente il remake omonimo dell’orginale. Continua a leggere

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“Maladolescenza” (1977)


Vuoi giocare all’amante felice,
fingere di piangere, un funerale?
Vuoi vivere, vivere per sempre,
vivere nel gioco, che diventa reale?
Sdraiarsi tra i fiori per terra,
e dimmi, vuoi giocare alla morte?

Maladolescenza (il titolo originale, essendo stato girato in Austria per aggirare la censura italiana, è Spielen wir Liebe) è un film estremamente controverso del 1977, diretto da Pier Giuseppe Murgia (che tra l’altro negli anni a seguire inventerà il format della trasmissione tv Chi l’ha visto?). L’interpretazione di due attrici non ancora dodicenni e la presenza di numerose scene di nudo, sesso e violenza ne hanno decretato una fama maledetta, ma lo spettatore che saprà assistere al film senza pregiudizi potrà essere in grado di scorgere dietro questa superficie exploitation un valore intrinseco realmente sussistente. Continua a leggere

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“Addio Ultimo Uomo” (1978)


Addio Ultimo Uomo è un documentario del genere mondo a cura di Angelo e Alfredo Castiglioni. Lo scopo dei due registi è creare un parallelismo tra le usanze delle tribù indigeni delle zone vergini dell’Africa, che hanno mantenuto nei secoli gli usi e i costumi dei loro antenati primitivi, e quelle dell’uomo occidentale. Coerentemente con larga parte della produzione del genere mondo il messaggio finale del documentario è quello di mostrare come le usanze degli indigeni africane, considerate a pelle barbare dall’uomo occidentale, risultino in tutto e per tutto simili – e spesso persino meno biasimevoli – di quelle dello stesso uomo che si definisce civilizzato. Continua a leggere

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“Cannibal Holocaust” (1980)


Mi sto chiedendo chi siano, i veri cannibali.

Cannibal Holocaust è un film girato nel 1979 da Ruggero Deodato (ma scritto a quattro mani con Gianfranco Clerici) e uscito nelle sale nel 1980; venne quasi subito ritirato e poi rimesso in commercio solo quattro anni più tardi, pesantemente tagliato. E’ il film più censurato di tutti i tempi, essendo stato vietato in più di cinquanta Paesi. Si tratta del secondo film di un’ideale trilogia cannibal-adventure di Deodato, iniziata con Ultimo Mondo Cannibale (1977) e conclusasi con Inferno in diretta (1985). Nonostante il livello di violenza sia altissimo e molte scene facciano gridare allo snuff movie, Cannibal Holocaust ha una dignità cinematografica notevolissima, che si evince dal messaggio più profondo del film, vero obiettivo di Deodato: una pesantissima critica sociale. Continua a leggere

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“La Montagna del Dio Cannibale” (1978)


Dopo aver snocciolato per bene lo spaghetti western e il giallos all’italiana, il regista romano Sergio Martino si avventurò (è proprio il caso di dirlo) nel genere adventure-horror. Ne La Montagna del Dio Cannibale del 1978, che è il primo tassello di una supposta trilogia (seguirono nel 1979 L’Isola degli Uomini Pesce e Il Fiume del grande Caimano) Martino segue fondamentalmente la nuova ondata del filone cannibale iniziata nel 1972 con Il Paese del Sesso selvaggio di Umberto Lenzi e diventata poi nota soprattutto grazie a Ultimo Mondo Cannibale (1976) e Cannibal Holocaust (1980) di Ruggero Deodato. Continua a leggere

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“Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave” (1972)


Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (titolo che è un auto-citazione che il regista Sergio Martino fa di una frase che appare scritta su un bigliettino nel suo Lo strano vizio della signora Wardh, uscito l’anno precedente) è un thriller italiano molto casereccio, liberamente ispirato al racconto Il gatto nero di Edgar Allan Poe, che si fa ricordare più che per l’effettivo valore artistico per la presenza di una bellissima Edwige Fenech, che all’epoca aveva 24 anni ed era forse al picco della sua prestanza fisica; senza la sua partecipazione probabilmente il film non avrebbe nemmeno raggiunto la sufficienza e sarebbe caduto nel dimenticatoio. Continua a leggere

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“Mais ne nous délivrez pas du mal” (1971)


E’ un film unico nel suo genere, impossibile da etichettare e racchiudere in una categoria precisa, il capolavoro di Séria, Mais ne nous délivrez pas du mal (tradotto come …E non liberarci dal male in Italia, sebbene qui da noi non sia mai uscito nelle sale e tutt’ora si possa reperire al massimo in lingua originale con sottotitoli in inglese); nei suoi morbosissimi meandri cinematografici si ravvisano germi di drama, black comedy, horror e una dose di erotismo che, sebbene non sia elevatissima, basterebbe da sola ad esporre il film ad accuse di apologia della pedofilia. Continua a leggere

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