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“The 4th Floor” (1999)


The 4th Floor (conosciuto in Italia con il titolo Il mistero del quarto piano) è un film del 1999, scritto e diretto da Josh Klausner. E’ fortemente ispirato da Le Locataire (1976), uno dei capolavori del polacco Roman Polanski. Pur non potendo ovviamente competere con la pellicola ispiratrice, The 4th Floor si distingue comunque nel panorama thriller/horror degli ultimi anni grazie ad un cast d’eccezione (Juliette Levis, William Hurt, Tobin Bell) e alle sue atmosfere opprimenti e claustrofobiche. Continua a leggere

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“Il profumo della signora in nero” (1974)


“In un Paese delle Meraviglie essi giacciono,
Sognando mentre i giorni passano,
Sognando mentre le estati muoiono;
Eternamente scivolando lungo la corrente
indugiando nell’aureo bagliore…
Che cos’è la vita se non un sogno?”

Il profumo della signora in  nero (conosciuto all’estero con il titolo The Perfume of the Lady in Black) è il primo film di Francesco Barilli, scritto con Massimo D’Avak ed uscito nel 1974. Pesantemente influenzato dal cinema visionario di Roman Polanski (Repulsion ma soprattutto Rosemary’s Baby), il film si inserisce nel filone dell’horror/thriller all’italiana, e precisamente nel sotto-genere del thriller cospirazionistico (La corta notte delle bambole di vetro – Aldo Lado, 1971, Tutti i colori del buio – Sergio Martino, 1972). Continua a leggere

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“Bless the Child” (2000)


Bless the Child (tradotto in Italia con l’insensato titolo La mossa del diavolo) è un film del 2000, diretto da Chuck Russell, regista statunitense che negli anni ottanta diresse Nightmare III: I guerrieri del sogno (A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors, 1987) e Blob – Il fluido che uccide (The Blob, 1988). Continua a leggere

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“Society” (1989)


“Le persone sono quelle che sono – questa è una regola che devi imparare ad accettare, così come devi imparare ad accettare la famiglia e le sue regole. Discrezione, Bill. Se continuerai a ribellarti ti ritroverai molto presto nei pasticci. Al mondo c’è chi fa le leggi e chi invece deve rispettarle, basta definire con esattezza il proprio ruolo”.

Society (conosciuto anche come Society – The Horror) è il primo film diretto dal regista filippino-statunitense Brian Yuzna; scritto da Rick Fry e Woody Keith, fu prodotto da Yuzna nel 1989, ma fu messo sul commercio solo tre anni più tardi, nel 1992, per di più con il divieto di visione per i minori di 18 anni. Yuzna si consacrerà in seguito al grande pubblico dell’horror con Re-Animator 2, ma Society resterà in qualche modo uno dei suoi film migliori. Pur essendo un prodotto non ben definito (parte come la classica commedia americana “da college”, per poi sfociare nel mystery, nell’horror e nella fantascienza) e presentando dei fortissimi elementi weird (in particolar modo il delirante finale), Society si impone all’attenzione del pubblico di genere come un titolo di grande rilevanza, capace di coniugare al suo interno scene splatter al limite dell’osceno ed un fortissimo elemento di critica sociale. Continua a leggere

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“La Corta Notte delle Bambole di Vetro” (1971)


“Niente deve cambiare”

Il regista italo-croato Aldo Lado è noto al pubblico del cinema di genere soprattutto per aver realizzato tre film: il suo esordio cinematografico La Corta Notte delle Bambole di Vetro (conosciuto anche con il titolo Malastrana e all’estero come The Short Night of the Glass Dolls o Butterfly of Night), che è anche il suo capolavoro, il successivo Chi l’ha vista morire? (1972) e l’horror-slasher L’ultimo Treno della Notte (1975). La Corte Notte delle Bambole di Vetro è un giallo all’italiana che però vira singolarmente verso il thriller cospirazionistico, sottogenere che prese piede a partire dalla metà degli anni Sessanta grazie alla clamorosa “trilogia degli appartamenti” di Roman Polanski (Repulsion, 1965; Rosemary’s Baby, 1968; Le Locataire, 1976) e che venne importato in Italia prima da Aldo Lado e in seguito da Francesco Barilli (Il Profumo della Signora in Nero, 1974). Il film, ambientato a Praga ma girato prevalentemente a Zagabria, presenta cupe atmosfere polanskiane e si consacra come uno dei punti più alti mai raggiunti dal thriller italiano. Continua a leggere

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“Children of the Corn” (1984)


Children of the Corn (tradotto nella versione italiana come Grano Rosso Sangue) è un film low-budget del 1984 diretto da Fritz Kiersch ed ispirato al racconto omonimo di Stephen King contenuto in Night Shift (A volte ritornano nell’edizione italiana). E’ uno dei primi film horror a presentare determinate caratteristiche che faranno poi scuola negli anni Novanta e Duemila: le vittime vengono da fuori e capitano solo per caso nel villaggio maledetto, l’atmosfera è cupa e misteriosa, la paura è data da scene improvvise coadiuvate da un aumento sensibile del volume, il livello di sangue e violenza è molto inferiore (o comunque celato) rispetto agli horror degli anni Sessanta – Settanta, e via dicendo. Per questo, Children of the Corn può essere considerato un precursore dell’horror contemporaneo, con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta. Continua a leggere

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“Tutti i Colori del Buio” (1972)


Dei cinque titoli thriller della filmografia di Sergio Martino, pubblicati nell’arco di tre anni (1971-1973), Tutti i colori del buio (All’estero All the colors of the dark) è il migliore. Se Il coltello di ghiaccio rimaneva un tipico giallo all’italiana con qualche contaminazione thriller, Lo strano vizio della signora Wardh presentava la stessa formula migliorando in modo sensibile sia la narrazione della vicenda che la fotografia, Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave si sarebbe avventurato con risultati discutibili nell’horror e nello splatter e I corpi presentano tracce di violenza carnale fondeva con buoni risultati il thriller italiano con lo slasher, con Tutti i colori del buio Martino trova l’ideale bilanciamento tra tutti i generi di cui sopra, realizzando un giallo/thriller a tinte ora psicologiche (psicanalitiche) ora horror. Pur senza porre al centro del film la figura di un killer assetato di sangue, Martino ottiene più suspance di quanta non ne avesse trovata nelle altre pellicole, tipicamente fondate sulla presenza di un omicida seriale. Continua a leggere

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